Oggi vi indico un consiglio della nonna veramente utile ed essenziale nelle occasioni più impensate. Immagino sia capitato a chiunque di far scivolare o di urtare contro una candela e di macchiarsi di cera su abiti e cappotti. Cercare di eliminare la cera da un capo con coltelli o oggetti appuntiti non farebbe che peggiorare la situazione. Esiste un trucchetto ideale. Prendete un pezzo di stoffa di lino o cotone e poggiatelo sopra il capo dove è colata la cera, ora passate sopra alla stoffa il ferro da stiro portato a temperatura. La cera si attaccherà al pezzo di stoffa staccandosi completamente dal capo e salvando il vostro vestito. Un piccolo consiglio della nonna da conservare e mantenere presente ….
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La frittata di pasta della nonna
Il consiglio della nonna di oggi è un piccolo segreto culinario. Mia nonna dice sempre ” non si butta mai niente … chi cucina lo sà …” e ovviamente dovrebbe anche sapere come trasformare i cibi avanzati il giorno prima in un piccolo manicaretto. Si può recuperare persino il risotto avanzato creando una piccola torta croccante semplicemente saltando il riso in padella con del parmigiano grattugiato. Ma potrei menzionare altri numerosi piatti come i polpettoni, o la torta di pane, e la frittata di pasta. Quest’ultima è la pietanza su cui oggi vorrei soffermarmi, proponendovi la ricetta per realizzarla. Innanzitutto voglio precisare che mia nonna prepara la frittata quando resta una buona quantità di avanzo di spaghetti al ragù. Li lascia in un recipiente con una buona quantità di salsa e con una manciata di formaggio. Poi prepara circa 5 uova, secondo la quantità di pasta, le sbatte in una terrina con un pizzico di sale, pepe e una spolverata di formaggio grattugiato. Prepara una padella con un filo di olio e la lascia scaldare. Fà saltare un poco la pasta e aggiunge le uova, proprio come in una normale frittata rendendola ben rosolata soprattutto ai bordi Questa ricetta è sicuramente scontata per molti di voi, e probabilmente altrettanti ne conosceranno numerose varianti. Ho avuto il piacere di trascriverla per ricordare un piccolo ricordo della mia infanzia e perchè no?!?!? anche per proporre un piccolo consiglio per non sprecare ciò che resta di un buon pranzo!!!!!
Il caffè della nonna
Non esiste risveglio migliore di quello dato da un buon caffè. Preparare un caffè con i fiocchi non è semplice come si pensa. In casa dei miei nonni il caffè si preparava e si prepara a tutt’oggi con la moka. Sin da piccola ho appreso piccoli accorgimenti sulla preparazione e manutenzione della moka stessa. Oggi ho deciso di darvi il buongiorno regalandovi questa chicche … anche se devo confessare che alcuni componenti della mia famiglia alcune volte creano quella che nel gergale partenopeo appellano “ciofeca” … ma senza perderci in chiacchere iniziamo con …
“la nonna consiglia”:
- di utilizzare esclusivamente acqua fredda e con poco calcare… mai acqua calda o tiepida;
- la moka và riempita di acqua fino all’altezza della valvola;
- fare una piccola montagnola senza lesinare con la polvere;
- se pressate molto la polvere abbiate cura di fare tre fori con uno stecchino;
- appena sentite il brontolio del caffè spostate la caffettiera dalla fiamma e aprite il coperchio della moka attendendo che esca la miscela di caffè;
- non fate mai bollire il caffè nella moka con la fiamma accesa ;
- IMPORTANTE: la caffettiera si sciacqua solo con acqua: Non utilizzate retine o saponi. La patina di caffè che si forma sulla vostra mokà è parte della riuscita del vostro caffè, in quanto i grassi del caffè che si depositano sulla macchinetta proteggono il vostro caffè dal contatto con le pareti di alluminio.
- Lavate la moka solo quando si sarà freddata. Se la mettete ancora calda sotto il getto di acqua fredda si deterioreranno le guarnizioni della macchinetta.
- Più è “vecchia” la moka migliore sarà il caffè;
- se comperate una moka nuova fate almeno tre caffè e gettateli prima di berli;
La Chicca: da consiglio di “esperti” zuccherate il caffè prima che fuoriesca completamente dalla moka e prima di assaporarlo bevete un sorso di acqua, se il caffè rilascia un buon sapore allora siete stati degli di lode … ma soprattutto bevetelo caldo e in compagnia … il caffè è un rito perchè sprecarlo !!!!
La frittura
La frittura è un metodo di cottura molto veloce ma non sempre semplice e scontato come può sembrare e sicuramente poco salutare. Il consiglio di questa mattina nasce da una domanda della mia amica Silvia, ossia quella di capire quando l’olio ha raggiunto la temperatura ideale per poter immergere i cibi da cuocere.
Innanzitutto per ottenere una buona frittura bisogna considerare il punto di fumo del cibo, ossia la temperatura oltre la quale l’olio brucia e diventa tossico sprigionando acroleina, una sostanza cancerogena. Più è alto il punto di fumo maggiore sarà la resa della frittura. Si può friggere con strutto, burro, olio di arachidi, di girasole o olio evo. Solitamente si tende a scegliere l’olio di arachidi poichè avendo un punto di fumo tra i 190° e i 210° ed essendo ricco di grassi monosaturi viene assorbito poco dai cibi. Il burro è più adatto a soffriggere cibi quali carne come ad esempio le scaloppine. Lo strutto, in tempi passati molto utilizzato, trasferisce molto il grasso negli alimenti e a mio parere rende la frittura grassa e pesante. Personalmente utilizzo l’olio di arachidi e in alcuni casi l’olio di oliva. Quest’ultimo non viene mai consigliato per il prezzo e perchè molti ritengono conferisca una maggiore pesantezza alla frittura. Contrariamente per le fritture casalinghe è ideale e avendo molte proprietà apporta maggiori benefici.
Alcune semplici regole:
- Utilizzate una padella di ferro con bordi alti.
- Friggete in abbondante olio poichè se ne utilizzerete poco il cibo da cuocere impiegherà più tempo e ne assorbirà molto di più. L’ideale è una quantità pari a 10 volte il peso del cibo (es: 1 Kg di patate 1 litro di olio)
- Fate scaldare l’olio in padella a fiamma moderata e alzate la fiamma solo quando vi immergete l’alimento da cuocere. In questo modo il grasso si scalderà e compenserà la perdita di calore causata dagli alimenti in cottura.
- Per capire quando l’olio ha raggiunto la giusta temperatura circa i 180°, considerando che con gli alimenti si abbasserà (la temperatura ideale di frittura è 160°c.a.) potete fare la prova della pastella o dello stecchino. Immergete dentro nell’olio l’uno o l’altro e se frigola è pronto, in alternativa utilizzate un termometro o ancora una briciola di pane se emerge la temperatura è giusta.
- Fate cuocere pochi alimenti alla volta. Per un buon risultato il cibo non si deve ammucchiare e deve avere spazio.
- Se vi disgusta l’odore della frittura il rimedio della nonna dice che potete far indorare nell’olio uno spicchio di mela o far bollire in un pentolino uguale quantità di olio e aceto, per far assorbire l’odore del fritto.
- Gli alimenti cotti vanno scolati su carta assorbente ma non devono mai essere coperti o si formerebbe la condensa e si ammollerebbero, l’ideale sarebbe servirli caldi.
Consiglio importante: non salate mai gli alimenti prima di cuocerli. Lavateli ed asciugateli molto bene e immergeteli a temperatura ambiente o freddi. Una chicca? Aggiungete alla vostra pastella qualche cubetto di ghiaccio, questo piccolo dettaglio renderà croccante la vostra frittura!!!!!
La “patata bollente”
Il rimedio della nonna per curare le scottature. La patata oltre a prestarsi alla realizzazione di molteplici e gustose ricette è anche un ottimo rimedio contro le scottature ed eritemi. Diversi anni fà dopo una domenica al mare il mio naso aveva assunto l’aspetto di quello del fiabesco personaggio Mastrociliegia. Oltre al colore rosso- violaceo dato dal troppo sole e la poca crema protettiva, il fastidio che ne conseguiva era insopportabile. Mia nonna con molta prontezza e poca fiducia da parte mia dopo aver frullato una patata con un filo d’acqua, ha poi posizionato l’impacco ottenuto in un telo di lino poggiandolo sul mio naso. Vi garantisco che ne ho ricavato un ottimo beneficio sia per il sollievo che per il rossore. Facendo delle ricerche ho poi saputo che la patata contiene la solanina, che in termini scientifici è un alcaloide gligosidico, ossia una sostanza che di base contiene carboidrati. La solanina ha la capacità di non far formare bolle a seguito di una scottatura e di evitare quindi che dopo di esse la pelle possa spellarsi come spesso avviene d’estate dopo una prolungata esposizione al sole. Utilizzate la patata a fette sottili se urtate un fornello o una pentola calda, oppure grattuggiatela e lasciatela una mezz’ora sopra la zona del corpo colpita dal sole o ancora utilizzate l’impacco sopra descritto e ne ricaverete ottimi risultati.
Viva la nonna quindi che anche se di scienza non se ne intende ha un rimedio per ogni occasione!!!!!
La padella “flambé”
Questo consiglio è dedicato a tutte le mie amiche che come me sono costrette a barcamenarsi tra casa, lavoro, palestra, pasti frugali, compagni, mariti e figli. Spesso i tempi ristretti portano a dimenticarsi di piccoli accorgimenti che nella quotidianità possono diventare piccoli incidenti domestici. Classico esempio lasciare una padella piena d’olio sul fornello acceso.
Non molto tempo fa in una mia impresa culinaria di questo tipo ho generato un flambè non voluto. La prima cosa che ho fatto è stata prendere la padella e metterla sotto l’acqua corrente. Il risultato? Meglio tralasciare i dettagli. Non soltanto il fuoco non si è spento ma l’olio ha continuato a bruciare aumentando la fiamma e il fumo. Ho imparato in seguito da un consiglio di una mamma di vecchia generazione che difronte a certi piccoli inconvenienti basterebbe togliere la padella dal fuoco e coprirla con un coperchio di metallo. In alternativa se la situazione richiede un intervento tempestivo basterebbe fare alla vecchia maniera come facevano le nonne con un canovaccio umido. Altra cosa importante è non gettare mai l’olio usato ancora bollente sotto il getto d’acqua del rubinetto o le conseguenze sarebbero pessime, poiché l’olio schizzerebbe risalendo a getto dalle tubature ed inoltre anche se fatto freddare, col tempo corroderebbe le pareti dei rubinetti e vi ricordo che gli idraulici costano. Quindi una volta terminata la vostra frittura l’ideale sarebbe far raffreddare l’olio residuo almeno mezz’ora, poi, travasarlo in una bottiglia chiuderla e gettarla nelle apposite zone di raccolta.
Il consiglio della nonna: In alternativa potete conservare i fondi di caffè e riporli in un barattolo o recipiente a vostra scelta e versarci l’olio avanzato dalle fritture. I fondi di caffè assorbono l’olio e possono essere gettati nell’umido. Buona Frittura!!!!!
Il consiglio del lunedì
Quando si cucina la cicoria, a meno che non sia quella in busta del supermercato, dopo averla pulita e sciacquata più volte per eliminare i residui di terra, si metterà a bollire in acqua abbondante e portata a bollore. A differenza di altre verdure, la cicoria deve essere cotta in molta acqua. E’ consigliato non cuocerla in acqua fredda perchè è una verdura che tende a mosciarsi e a perdere di consistenza. Per la cicoria selvatica bastano 10 minuti c.a. di cottura. Se non piace il sapore amaro, per attenuarlo basta mettere nell’acqua di cottura uno spicchio di limone e una volta cotta e scolata immergerla per qualche minuto in acqua fredda.
Buon lavoro!
Conservare al meglio le uova!
Immagino sarà capitato a tutti di comperare un cartone di uova e conservarlo all’interno del proprio frigorifero. In realtà le uova andrebbero conservate a temperatura ambiente. Ho imparato da una “vecchia” nonna che le uova rendono maggiormente se non soggette a sbalzi di temperatura. Ad esempio, quando si deve montare a neve l’albume dell’uovo il trucco per ottenere una schiuma ben compatta è dato dall’utilizzo di uova non fredde e l’aggiunta di un pizzico di sale al composto. Inoltre l’ideale sarebbe portare il composto stesso a 37° c.a. e montarlo con le fruste.
Il Consiglio della nonna: se avete dubbi sulla freschezza delle vostre uova, prendete un pentolino d’acqua fredda, immergetevi l’uovo. Se precipita e si sdraia su un lato è fresco, se precipita e resta dritto è di qualche giorno, se galleggia vi consiglio di non pensare ad una frittata per cena:)