Le Ricette del Cuore

La mia cucina è  fatta di ricordi.  Sono cresciuta tra  gli aromi e le spezie usate della mia nonna materna.  La mia famiglia è un insieme di ingredienti,  un misto di tradizione con  l’aggiunta di un tocco di personalità. Una cultura che nasce da terre lontane, con sapori piccanti e pungenti e con una spolverata di cannella e di zenzero. Mia nonna si chiama Italia, è nata in Croazia e vissuta in una piccola cittadina Piemontese, Saluzzo, per poi  trasferirsi nell’Alto del Lazio a Viterbo, dove ha conosciuto e sposato mio nonno Ugo.

Al ricordo della mia infanzia riaffiora spesso l’immagine di Mariarosa, la bambina  emblema di un noto lievito italiano. Con mia nonna passavo pomeriggi interi a guardare il libricino allegato alle bustine di lievito, immaginandomi in una grande cucina a preparare manicaretti o profumati ciambelloni, migliori di quelli dello stesso fumetto.

Ricordo le mani della nonna Itala, così chiamata da tutti noi. Mani di matrona, massaia, mani buone, energiche che ancora oggi non si risparmiano ai sacrifici e al  lavoro. Le vedo che impastano gli gnocchi della domenica,  che  stendono un lenzuolo di pasta per lo strudel, o ancora che girano delicatamente un gulasch ungherese, o speziano i carciofi alla giudia.

In ogni ricetta dei grandi chef sono ripetutamente inserite parole tecniche o  sigle che stanno a significare la quantità degli ingredienti o la modalità di cucina per il piatto indicato. Avvicinandomi all’arte culinaria, ho trovato spesso parole a me sconosciute come un TPT (tanto per tanto) o un QB (quanto basta). Ogni volta che mia nonna mi descriveva il procedimento per realizzare un piatto, ripercorreva un’unica sigla “far cuocere amore amore”. Quelle parole hanno un significato reale e sono la tecnica che si dovrebbe imparare prima del mescolare una serie di ingredienti e meccanicamente rifarsi alla carta della ricetta. Cuocere amore amore, è cuocere nella pazienza e nella tranquillità di una cucina, a fuoco basso e moderato, aggiungendo e salando o impastando ogni componente con l’ingrediente principale, il gusto e il piacere di farlo e realizzarlo. Cucinare non è solo imparare, è realmente una passione che deve nascere dal piacere e dal gusto di sperimentare ed esprimere se stessi. La mia infanzia è permeata di tutto questo. La cucina di mia nonna, con i suoi piatti dal gusto per me inconfondibile e inimitabile e la sua innata capacità di trasformare una zucchina in un piatto prelibato mi esprime ancora oggi il sapore della tradizione. Tra il calore delle pentole si rinnova ancora oggi il calore dell’amore, del bene e del sentimento che lei ha trasmesso a me e agli altri suoi tre nipoti. L’affetto con cui ci ha preparato merende e colazioni e con cui ancora oggi ci delizia nelle cene di ritrovo con nipoti fidanzati e pronipoti.

Crescendo in casa dei miei nonni, ho apprezzato due persone semplici, complicate a loro modo; sorretti da un amore di altri tempi. Quei sentimenti dove alcune libertà e certe licenze non sono previste e concesse. Ho un ricordo vivo delle merende e del pane bagnato con il pomodoro. Pane fatto in casa con zucchero e cannella. Piatti alcune volte veloci e non elaborati, dove anche i pranzi dell’ultimo minuto possono divenire leccornie. 

La cucina della tradizione per me ha inizio da qui dalla NONNA Itala e dai suoi capolavori inimitabili, capolavori del mio cuore, che ho deciso di condividere con tutti coloro che avranno il piacere di soffermarsi tra queste pagine. Ricette, pensieri, consigli e molto altro ancora … pagine in cui ognuno ha spazio per la sua ricetta che sia dolce salata o pungente!!!!

Buon Appetito!!!!

 

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