L’acqua cotta

Questa ricetta è una richiesta di Cristina. La versione che di seguito vi propongo l’ho vista cucinare dalle mie nonne, senza dosi precise ma “ad occhio” proprio come si faceva una volta.

Ingredienti:

  • Cicoria selvatica (a piacere aggiungete delle verdure di campagna).
  • Pomodori maturi 4/5 (tipo san marzano)
  • 2 cipolle c.a.
  • 2/3  spicchi di aglio
  • 4/5 patate grandi
  • Rametti Mentuccia fresca selvatica (nepitella)
  • Uova
  • Baccalà (almeno 400 gr.)
  • Pane casareccio raffermo
  • Sale, peperoncino, olio evo
  • Brodo

Innanzitutto per questo piatto bisognerebbe utilizzare la cicoria selvatica sbollentata a parte per togliervi il sapore amaro. Se si utilizza la cicoria coltivata non c’è necessità di bollirla prima.

Prendere le patate e tagliatele a metà,  mettetele a bollire in una pentola di acqua salata. Aggiungete la mentuccia, gli spicchi d’ aglio, il peperoncino, un filo di olio, i pomodori, le cipolle, e la cicoria (come detto sopra se selvatica già bollita se coltivata a crudo). Lasciate cuocere a fuoco basso “amore amore” (come dicono le nonne), con l’accortezza di non far asciugare troppo il composto, qualora la zuppa si restringa aggiungete di volta in volta del brodo vegetale o del brodo di dado.

Quando la zuppa è a circa metà cottura, aggiungete il baccalà, tenuto a mollo dalla sera precedente per tutta la notte e tagliato a pezzi. A fine cottura, con la zuppa ancora sul fuco prendete tante uova quante saranno le persone che mangeranno la pietanza e rompetele intere nella minestra, nello stesso modo in cui si fà l’uovo in camicia. Prendete del pane raffermo, possibilmente casareccio, bruscatelo, e mettetelo su di un piatto, sopra di esso adagiatevi la zuppa con le patate la cicoria, l’uovo e il baccalà. Ricordo che mia nonna a fine cottura preparati i piatti per ogni commensale li ricopriva con un altro piatto per qualche minuto per far insaporire la zuppa e per far ammorbidire il pane.